Tainted Grail: The Fall of Avalon, la leggenda di re Artù in un RPG sensazionale - Commento dell'Early Access
Ho provato a fondo Tainted Grail: The Fall of Avalon, in uscita quest'oggi ufficialmente dopo un Accesso Anticipato durato due anni.
Nel grande insieme di mondi e universi creati dal genere umano, tra libri e storie incredibile, la leggenda di re Artù è certamente una delle mie preferite. Nella giornata di oggi, infatti, verrà pubblicata la 1.0 di Tainted Grail: The Fall of Avalon, il nuovo RPG di Awaken Realms ispirato al celeberrimo gioco da tavolo. È un approfondimento che mi sembra consono, e che lascia un momento in pausa l’analisi complessiva su DOOM: The Dark Ages, con l’ultimo pezzo in arrivo la prossima domenica.
Le Nebbie di Avalon, libro scritto da Marion Zimmer Bradley, è uno dei racconti migliori che abbiano mai raccontato le vicende di re Artù, di Merlino, Morgana e dei personaggi legati al re bambino che estrasse Excalibur, la sacra spada, da una roccia più grande di lui. È il racconto che parlava della madre di Morgana, Igraine, e del suo avvicinamento a Uther Pendragon, all’epoca signore di Albion.
La serie di Marion Zimmer Bradley venne accolta ottimamente dai lettori, tanto che il cinema realizzò in seguito dei film dedicati, alcuni di essi però legati ad altri personaggi del mito arturiano – come, ad esempio, Il Primo Cavaliere con Sean Connery nel ruolo di un vecchio Artù. Tainted Grail: The Fall of Avalon parla, però, di un altro momento delle vicende arturiane, di qualcosa che non è mai stato toccato da nessuno, se non in una misura superficiale: racconta di cosa avvenne dopo la sconfitta di Artù per mano di Mordred e della caduta di Avalon e Camelot, ora ridotta a un luogo di corruzione e di bestialità. Tutti i nemici di Artù, fuoriusciti dal dimenticatoio, ora governano al posto suo: del mito e delle leggende della sua spada è rimasto ben poco, se non quest’ultima che è tornata nella roccia che conosciamo molto bene, al centro di un villaggio dimenticato.
Tainted Grail: The Fall of Avalon, rimasto in Accesso Anticipato fino a oggi, è un videogioco che espande in modo significativo questo mondo. È anche tanto sottovalutato e se ne sta parlando molto poco, quando invece meriterebbe di essere raccontato a dovere. Oltre a essere una dichiarazione d’amore a un genere splendido, lo stesso di Oblivion, è un RPG solidissimo. L’ho provato un po’ in ritardo, ma l’ho fatto per voi, acquistando l’Accesso Anticipato.
Purtroppo, ho solo potuto provare la prima parte del viaggio, ma questo assaggio, che ho sbranato completamente, è stato ottimo e piuttosto delizioso. Nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, sta scaricando Blades of Fire, un altro Action RPG di cui parleremo a breve. Come già detto: è un periodo splendido per il genere, che va raccontato con attenzione.
Il gameplay trascendentale di Tainted Grail: The Fall of Avalon
Prima ho scomodato Oblivion, di cui ho parlato in un’analisi preliminare qualche settimana fa. Tainted Grail: The Fall of Avalon rimane sui binari della serie Bethesda Softworks, realizzando però un game design ben diverso dalle creature della casa di sviluppo statunitense. Il videogioco in questione, infatti, coinvolge un mondo più oscuro e meno semplice con cui interfacciarsi.
Il gameplay, di conseguenza, è a sua volta complesso e la sfida, seppure selezionabile inizialmente dal menu delle opzioni, è tutt’altro che scontata. Nelle prime venti ore, ho avuto modo di provare con mano il prologo e il primo atto della produzione. Al suo interno, mi sono dilettato con la creazione di una build mirata sull’agilità e la magia, con quest’ultima che… be’, ha saputo farsi riconoscere alla grande. È bene sappiate che, al momento della mia prova, Tainted Grail: The Fall of Avalon è unicamente un’avventura in prima persona. Con la pubblicazione della 1.0, in arrivo oggi, ciò cambierà: verrà inclusa anche la terza.
Il sistema di combattimento, invece, non avrà chissà quali stravolgimenti. Vi posso già confermare, tuttavia, che è ben diverso da quello visto in Skyrim e Oblivion. Il team prende chiaramente ispirazione da questi due grandi colossi del genere, ma cerca di distinguersi proprio nel combat system.
Prima ovviamente di buttarsi nella Avalon immaginata dalla Bradley, piena zeppa di nebbia e oscure minacce, c’è la creazione del personaggio attraverso un menu semplice e intuitivo, che già dispone di capigliature di vario genere e di corpi che potete delineare a vostro piacimento, come già peraltro accade in Skyrim, Oblivion e Dragon Age.
Il personaggio può adoperare diversi modi per combattere contro le schiere di nemici che compaiono improvvisamente. Attacchi normali, pesanti e magie fanno da protagoniste, e il sistema di combattimento è difatti fluido e meno contorto, con hitbox perfettamente ben ottimizzate. È un progetto ambizioso, quello di Tainted Grail: The Fall of Avalon, e lo si avverte soprattutto quando è il momento di avere a che fare con la progressione.
Qual è il vero sogno proibiti di un appassionato di The Elder Scrolls e di un Dark Souls? Un mondo open world con il game design tipico della fucina di FromSoftware. Questi due sistemi, tanto diversi quanto unici, si riconoscono subito e in Tainted Grail: The Fall of Avalon sono integrati in modo magistrale.
Parlare del mondo aperto è tanto facile quanto essenziale: il giocatore, almeno nel primo atto, si muove in un’area tutt’altro che piccola. Il team di sviluppo ha aggiunto un numero piuttosto generoso di strade secondarie, di missioni ulteriori alla campagna e di fetch quest che esplorano un lato tutt’altro che scontato, ovvero quello del crafting.
Il momento migliore per goderselo è… ora!
Sin dal primo momento, ci si accorge che Tainted Grail: The Fall of Avalon è una grandissima occasione vinta. Lo è per il modo in cui il team esplora e approfondisce il suo open world, trasmettendolo al giocatore con intelligenza e passione. E poi arriva il momento Dark Souls, che esplode improvvisamente e no, non tramortisce; lascia sgomenti. Livellare è molto simile a come avviene in Oblivion, con alcune caratteristiche, come l’agilità, che crescono in base al comportamento del personaggio in alcune situazioni.
Una volta superato un determinato livello, si dovrà letteralmente costruire un falò, da disporre al sicuro, possibilmente distante dalle intemperie. Qua si può progredire, distribuendo i punti d’esperienza e i punti talento, entrambi legati a un albero della abilità e delle specializzazioni che è tanto simile a quello presente in Path of Exile 2 per la mole di contenuti. Costruire e migliorare un personaggio, insomma, è la parte più divertente e coinvolgente del viaggio. E non potrebbe essere altrimenti, in RPG di questo calibro, in una produzione che ha l’ambizione di essere nel prossimo futuro un porto sicuro per i giocatori.
La qualità del gameplay è tutt’altro che lasciata al caso. Ad avermi colpito molto è la struttura che coinvolge l’alter ego e le tante possibilità che sono da considerare, soprattutto quando concernano le missioni secondarie. Nel primo atto, e le ho contate tutte, ce ne sono una quarantina, tutte distribuite nell’arco delle venti ore necessarie per completare la prima mappa.
Non considerando ovviamente la presenza delle fetch quest e di tante altre primizie, Tainted Grail: The Fall of Avalon mira a essere un’esperienza totale sogni ogni punto di vista. L’obiettivo del team di sviluppo, già chiaro sin dalla pubblicazione dell’Accesso Anticipato, è di rendere la sua opera d’arte qualcosa di diverso, unico e al tempo stesso analogo al mito di The Elder Scrolls, che, grazie soprattutto a Oblivion Remastered, è diventato il franchise più desiderato dai fan.
Cosa aspettarsi dal futuro?
La pubblicazione odierna della 1.0 non arriva a casaccio. Il team ha lavorato al videogioco per circa cinque anni, mettendolo in Early Access solo nel 2023. Non è stato un periodo semplice, ma Awaken Realms ha saputo in modo brillante approfittare della mancanza di un The Elder Scrolls in questi anni. Bethesda è uno dei miei studi di sviluppo preferiti e l’ho sempre sottolineato: con la remastered di Oblivion hanno ridato spago a un franchise che aveva fortemente bisogno di rientrare a essere un progetto serio e autentico.
Porre l’accento in videogiochi di questo calibro è parecchio difficile, ma Tainted Grail: The Fall of Avalon è una produzione di elevatissima caratura che sa come arrivare al suo obiettivo e far luccicare gli occhi.
Non ammetto mai, mai di emozionarmi quando mi trovo davanti un’opera videoludica se non quando sono coinvolto dalle sue peculiarità, com’è peraltro accaduto sovente da quando ho aperto L’Occhio sul Dado. Tainted Grail: The Fall of Avalon arricchisce e appassiona, lanciando un messaggio chiaro, indelebile: che un RPG può essere ottimo pure se prende gli elementi cardine dei capisaldi del genere.
La differenza, qua, è che Tainted Grail: The Fall of Avalon merita di essere preso realmente come metro di paragone per il futuro del prossimo The Elder Scrolls. Se e quando arriverà quel momento, ce ne ricorderemo sicuramente.
Questo gioco mi ha sempre intrigato. Lo proverò quando possibile. Bell'articolo 🥹🥰🥰😘
Articolo molto interessante e gioco da provare assolutamente!!